mercoledì 4 novembre 2015

Pochi sono i corpi che comprendono un ordine, pochi che obbediscono o si oppongono, perciò non basta Amore per gestirli.




 

W.H.AUDEN

Albata: in memoria di Eugen Rosenstock-Huessy

Richiamato in un Mondo
nel quale i desideri sono inutili,
cacciato dalla cella
imbottita del Sonno e riabbracciata
l’Umanità impegnata, so di nuovo,
come sant’Agostino ci ha insegnato,
di esistere e volere,
di possedere volontà e coscienza
e di voler esistere e sapere,
volto in quattro diverse direzioni:
all’esterno e all’interno nello Spazio,
osservando e pensando,
all’indietro e in avanti lungo il Tempo,
ricordando e facendo previsioni.

Là fuori, per il Cuore, non esistono
Oggetti non umani,
ognuno ha un Nome Proprio,
non c’è Genere Neutro: i Fiori sfoggiano
le loro tinte splendide,
fieri si ergono gli Alberi,
le Pietre si dilettano a restare
là dove sono. Pochi sono i corpi
che comprendono un ordine,
pochi che obbediscono o si oppongono,
perciò non basta Amore per gestirli:
dobbiamo accontentarci di vederli
come una mera Alterità e contare,
misurare, costringere, pesare.

E all’interno un Luogo, non composto
di Nomi, ma Pronomi Personali,
dove siedo in consiglio
con l’Io e percepisco la presenza
di Te e Te, che va a formare Noi,
non pensando agli estranei,
coloro che vediamo come Loro.
Nessuna voce si alza litigiosa,
ma conversiamo calmi,
e raccontiamo a turno una storiella,
a volte ce ne stiamo silenziosi,
e se il momento è giusto
canticchio sottovoce
versi creati a nome di Noi tutti.

Ma il Tempo, dominio dell’Azione,
richiede una Grammatica
complessa, con diversi Modi e Tempi,
primo l’Imperativo.
Ci è permesso di scegliere il sentiero,
però dobbiamo farlo ovunque porti;
le storie da Noi dette sul Passato
devono essere vere.
Il Tempo degli Umani è una Città
in cui ogni abitante
ha un compito politico
che nessun altro è in grado di eseguire,
reso più convincente dal Suo Motto:
Ascoltate, Mortali, o Morirete!


(Trad. Alessandro Gallenzi)











Gelsomino

Sono un fiore
Piccolo
Minuto,
stringimi
prendimi
e muto
sarò.


Gabbiano

Gabbiano
trova la riva
la vita
che abbiamo
va
arriva.
Strapiombo
del volo infinito
se cado
son piombo.
Ma tu
accanto
mi dai ali
e voliamo
sul canto
dei mari.

Amo.


 






L’eroe (Fede)

Nato dalle note
mischie
a versi
e rombi.
Uno spettacolo di risi
a palcoscenico
aperto sempre
un sole d’arte.

 Andrea Cafarella







          Non c'è Remedios por questo lunatico, folle, amor.



3 commenti:

  1. Ti sei divertito anche stavolta a fare un bricolage geniale, chissà perchè stavolta mi ricorda molto, una poetessa amica mia.
    Vorrei commentarle ad uno ad uno, ma ...non ho tempo. Grazie.
    RosaL.

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  2. Metà della responsabilità ricade sulla testa di Adele.Onori e oneri. Fab

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    1. Grazie Fab, siamo come esemplare raro e bizzarro, quasi mitologico, di duplice natura fuso per amor della poesia, che si scervellino amabilmente i nostri lettori, ma non sveleremo i segreti poetici, non c'è remedios.

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